PETER SCHLÖR WALK ON AIR
Articolo scritto da: Ilaria D'AdamioLuce che disegna il cielo delle Canarie. Le passeggiate surreali di Schloer in mostra alla galleria Zonca Zonca di Milano.
Grande successo di pubblico per la terza personale di Peter Schloer, proposta dalla galleria Zonca Zonca di Milano, in cui il fotografo tedesco ha deciso di presentare una serie di bianco e nero di medio-grande formato ancora inediti.
Il progetto fotografico si connota come indagine del rapporto inscindibile tra uomo e natura, nella duplice direzione di tensione verso l’alto, da un lato e ritorno verso il basso, dall’altro, quasi alla ricerca della concretezza di punti di riferimento, ignoti fino al momento esperenziale.
Le grandi fotografie propongono un viaggio di immagini aeree, in cui il fotografo cerca il superamento del limite umano attraverso l’immagine del volo, metafora dell’innalzamento interiore come del cambiamento di prospettiva.
Come appare il cielo, visto dalle nuvole? Un paesaggio rarefatto, senza confini che dialoga con sensazioni di sospensione e perdita, per raggiungere forse uno sguardo allargato.Il passaggio della luce attraverso la morbidezza delle nuvole, avvolgenti e la difficoltà del catturare le sue infinite sfumature, che nel b/n condurrebbero a viraggi monocolori verso il ciano o il magenta.Set prescelto da Schloer sono le disincantate eppur selvagge isole delle Canarie, luoghi in cui la natura ha da sempre prevalso sull’uomo, si voglia per le molteplici eruzioni vulcaniche che per il vento forte che repentino cambia la scenografia.
Il cielo non offre appigli, non esiste un inizio ed una fine dell’immagine, creando una forte atmosfera surreale.Nuvole dalle mille forme, cirri allungati, frastagliati, simmetrici: cielo incontaminato che diventa mare e viceversa.
Ideale e sogno che si perde in nubi risucchianti che paiono diventare distese di nebbia.
Non si tratta di fotografia di reportage paesaggistico, o meglio questa ne é soltanto l’apparenza di genere.Potremmo pensare, notando la scelta del titolo, che l’autore abbia fatto propria l’essenza della fotografia di Walkscapes, corrente legata alla Street photography, per l’aspetto dell’immediatezza dello scatto e che si basa sulla filosofia del ritrarre il particolare inaspettato durante lunghe camminate.
Serendipity, che porta a scoperte interessanti di scorci trasversali, che riconoscono nell’elemento culturalmente a-semantico, il protagonista di una scena, la cui sceneggiatura viene scritta dal contesto casuale e dal particolare taglio dell’inquadratura.
Trasferendo tale sensibilità e approccio al paesaggio, tramite la difficile pratica del bianco e nero, la speculazione prescinde dall’oggetto del ritratto e si condensa come studio della forma e del suo alfabeto cromatico, in cui i contrasti divengono il trait d’union tra pieni e vuoti a convergere e/o divergere sensazioni.Il carattere semantico delle fotografie é dato piuttosto dall’incontro-scontro dello spettatore con esse, che forzato a ripercorrere il work in progress del fotografo, si trova costretto a specchiarsi in esse.Il significato si eleva a pura soggettività e rimanda all’indeterminatezza del ritratto, anche paesaggistico, dove neanche la terra dalle diverse e molteplici gradazioni di colore puo’ dirsi da riprendere così com’é.
Walk on air, immortala in un istante, un momento di natura.
Catturando il paesaggio, conduce l’essere umano ad un profondo lavoro introspettivo di superamento dei propri punti di riferimento, di sicurezze e paure, richiami ancestrali e maschere culturali.
©ILARIAD’ADAMIO_RIPRODUZIONE RISERVATA
Pubblicato su Artitude.eu il 10/04/2011
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